QUALI SONO I DIVERSI TIPI DI FILTRI POLVERE DISPONIBILI SUL MERCATO DELLE SPAZZATRICI?
LE TIPOLOGIE DI FILTRI D’ASPIRAZIONE PIÙ UTILIZZATI SU MACCHINE SPAZZATRICI ATTUALMENTE SONO:
- Filtro a pannello
- Filtro a cartuccia, o cilindro
- Filtro a tasche
Possono essere in carta o in materiali sintetici, con diverse caratteristiche di filtraggio e un diverso livello di resistenza ai vari agenti e al tempo.
In coerenza con la nostra filosofia produttiva, in Eureka riteniamo che una motoscopa industriale, per essere considerata un buon macchinario per la pulizia, debba essere sicura per l’operatore, permettere di lavorare a lungo, resistere all’usura e consentire operazioni di manutenzione veloci, economiche e sicure.
Per questo la scelta aziendale ricade esclusivamente su: Filtri Multipocket Eureka
Su tutte le nostre macchine spazzatrici elettriche o a motore, applichiamo filtri appositamente progettati, dall’ampia metratura di superficie filtrante, realizzati in materiali antistrappo resistenti all’acqua, ed esenti da strozzature e punti d’intasamento.
Filtri a tasche Eureka Multipocket - appunto - capaci di trattenere le polveri al 99.9% e di mantenere costante nel tempo le proprie capacità filtranti.
Una delle caratteristiche distintive di questi filtri è la progettazione anti-intasamento, ottenuta grazie a tasche realizzate senza angoli vivi e al pratico meccanismo scuoti-filtro (automatico nelle macchine più grandi). È un dettaglio fondamentale, perché solo con un filtro libero da ostruzioni, e quindi efficiente, una spazzatrice potrà garantire una piena aspirazione di polvere e detriti.
Essendo in poliuretano i filtri Multipocket resistono al contatto con l’acqua. L’aspirazione accidentale di liquidi non è quindi un problema. Essendo i filtri lavabili, possono inoltre essere più e più volte ripuliti a fondo senza che sia necessario sostituirli.
SPAZZATRICI CON FILTRI MULTIPOCKET VS ALTRE TIPOLOGIE DI FILTRO
FILTRI A PANNELLO
I filtri a pannello sono senza dubbio una scelta progettuale di comoda gestione. Poco voluminosi, consistono in lamelle ripiegate su sé stesse a fisarmonica. Occupano poco spazio, ma sono solitamente in carta e soffrono quindi il contatto, anche accidentale con l’acqua. Per la stessa ragione non sono filtri lavabili.
Nei punti di piegatura, inoltre, la superficie filtrante offre angoli molto acuti. A parità di ingombro si ottiene in questo modo una superfice filtrante complessiva maggiore, ma più sono acuti gli angoli e più facile sarà che si creino intasamenti di polvere di difficile rimozione. L’efficienza filtrante nominale tende perciò nella pratica a diminuire rapidamente, fino al punto da rendere il filtro inservibile e necessario di sostituzione.
Il filtro inoltre, nel sistema a pannello, è fissato ad un telaio rettangolare in lamierino di metallo. Lo svantaggio di questo filtro, oltre alla possibilità di pulizia che non è ottimale, si manifesta anche sulla guarnizione di tenuta che a causa delle vibrazioni trasmesse dalla motoscopa durante l’utilizzo tende a staccarsi e creare passaggi di polvere. Le stesse vibrazioni tendono inoltre ad indebolire il telaio stesso del filtro, compromettendo le saldature tra filtro e telaio. Poiché non è possibile pulirli adeguatamente dopo l’uso sono progettati secondo la logica “usa e getta”, pensati per essere sostituiti spesso.
FILTRI A CILINDRO, O A CARTUCCIA
Discorso analogo, con punti di forza e debolezza simili, vale per i filtri a cilindro, o filtri a cartuccia, con la peculiarità che per loro conformazione questi ultimi filtri sono ancora più difficili da ripulire. Essendo la superficie di filtrazione ripiegata a fisarmonica, ma disposta in modo verticale e circolare attorno ad una cavità cilindrica, la capacità di questi filtri di scaricare la polvere incamerata risulta essere più bassa. La base della cartuccia è infatti formata da un buco centrale - il foro dal quale dovrebbe fuoriuscire la polvere - e un anello piatto, che funge da base di supporto alle lamelle ripiegate di superficie filtrante. Allo scuotimento del filtro per la sua pulizia, parte della polvere fuoriesce dal foro centrale, restando tuttavia alta la quota di pulviscolo che, per effetto della forza di gravità, ricade verticalmente sulla superficie di supporto alla base. Lo sporco tende quindi ad accumularsi fino a formare, soprattutto in presenza di umidità, torri di sporco lungo ogni piegatura del filtro, che vanno a diminuire di fatto l’effettiva metrature di superficie filtrante a disposizione.
FILTRI MULTIPOCKET
- Le spazzatrici EUREKA, sono equipaggiate di serie con filtri Multipocket, con struttura a tasche, superfici filtranti in tessuto di poliestere e grado di filtrazione del 99,9 % (filtro in classe M).
- La superficie di questi filtri Eureka è liscia, non presta quindi punti di ancoraggio alle polveri, che cadono alla minima vibrazione. Si elimina in questo modo il rischio di intasamento e viene garantito costantemente nel tempo il corretto coefficiente di aspirazione.
- I materiali filtranti che Eureka ha scelto sono verificati applicando la normativa C appendice AA. Sono cioè stati testati con varie tipologie di polvere tra cui cemento, calce, dolomite, chimica, stearati metallici, resine, smalterie ecc.
- Il feltro di poliestere è del tipo T 452 NV sul quale è spalato un elastomero (materiale simile alla gomma) ovvero il poliuretano; ottenendo i seguenti benefici:
- Massima temperature di impiego 140 °C.
- Efficienza assoluta di filtrazione soprattutto con polveri fini e impaccanti.
- La captazione delle polveri si staccano molto facilmente al momento della pulizia dello stesso.
- Rende idrorepellente e oleorepellente il filtro.
- Aumenta la durata del filtro e diminuisce il costo di manutenzione.
- Le sacche del sistema multitasca Multipocket, durante il normale funzionamento della spazzatrice, si muovono e staccano la parte più pesante di polvere (autopulizia del filtro). Uno scuotitore / schaker (automatico o manuale) permette inoltre un ulteriore azione meccanica di disostruzione dei tessuti al termine di ogni utilizzo della spazzatrice.